immagine lavoro politiche attive

Il Job Act ha portato numerosi cambiamenti al mondo del lavoro, ma tra gli ultimi provvedimenti approvati della Legge delega 183/14 compare il riordino dei servizi per il lavoro e le politiche attive.

Il governo vuole modificare radicalmente la concezione che fino ad oggi ha caratterizzato in maniera assolutamente statica e vincolata il mondo del lavoro italiano: non dare più tanta importanza al “posto fisso”, ma al concetto in se di occupazione. Il mercato del lavoro italiano deve offrire la possibilità di ricollocare i lavoratori temporaneamente senza occupazione, creando flessibilità e puntando sulla meritocrazia e sulle capacità individuali di ogni singolo lavoratore.

Con le politiche attive, si vuole utilizzare il tempo tra un’occupazione e l’altra in maniera costruttiva puntando sulla formazione, per dare la possibilità al disoccupato di trovare una migliore collocazione nel mondo del lavoro italiano. Sta qui la differenza con le politiche passive incentrate limitatamente al sostegno del reddito del disoccupato. Infatti l’assegno di ricollocamento è un vero e proprio “voucher per la ricollocazione dei disoccupati”, fruibile anche in caso di licenziamento legittimo.

Le politiche attive non sono iniziative destinate solo ai dipendenti, ma vogliono formare il lavoratore per fornirgli i mezzi intellettuali e necessari anche all’auto-impego, puntando verso l’imprenditorialità.

Gli obiettivi di questa politica sono:

-          Mirare alla piena occupazione

-          Elevare i livelli di qualità e la produttività del lavoro

-          Favorire la coesione e l’inclusione sociale

Come funziona?

Verrà istituita una piattaforma, il Portale Unico Registrazione Persone in cerca di occupazione, attraverso la quale i disoccupati potranno iscriversi e avviare le procedure per il riconoscimento del nuovo assegno di ricollocamento per disoccupati - ASDI e per accedere al percorso formativo.

L’ente preposto al coordinamento di tali servizi è l’ANPAL - Agenzia Nazionale per le Politiche Attive del Lavoro - che istituirà:

1) un Albo nazionale dei soggetti accreditati a svolgere funzioni in materia di politiche attive del lavoro;

2) un Sistema informativo delle politiche del lavoro;

3) un fascicolo elettronico del lavoratore.

Anche le Regioni e le Province autonome collaboreranno a questo progetto mediante degli uffici territoriali, Centri per l'impiego, con il compito di aiutare e sostenere la formazione ed il reinserimento.

I disoccupati iscritti al portale saranno inseriti in classi di profilazione, cioè a seconda del proprio curriculum, delle esperienze maturate e delle doti umane e professionali gli verrà assegnato uno specifico profilo, per valutare ed identificare il campo lavorativo più indicato per loro.

Il Centro per l’impiego convocherà questi ex lavoratori per stipulare un Patto di servizio personalizzato: ogni individuo sarà chiamato a partecipare a corsi formativi, di riqualificazione o di politica attiva e ad accettare congrue offerte di lavoro. Inoltre per i disoccupati non lavoranti da almeno 6 mesi, sarà previsto un assegno di ricollocazione spendibile presso i Centri per l'impiego o gli enti di formazione autorizzati.

Siamo tutti sulla linea dello start, attendiamo la messa a punto del Governo per ricostruire il sistema del lavoro italiano.

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