piv

 

Dal 1 gennaio 2016 sono in vigore i nuovi Principi italiani di Valutazione – c.d. PIV.

La struttura dei PIV è caratterizzata dalla definizione del principio e un commento che vuole fungere da guida dello stesso principio, emulando lo schema collaudato adottato da altri standard (USPAP, RICS, ecc.). I PIV sono anche corredati di un elenco di simboli di acronimi e da un glossario al fine di garantire una precisione terminologica ed eliminare possibili ambiguità interpretative.

Gli obiettivi dei PIV sono quelli di supportare i professionisti con delle linee guida complete e chiarificative volte ad intervenire sul metodo ma anche sulla professionalità dell’esperto chiamato a valutare, ed ha la finalità di omogenizzare e allineare i nostri elaborati con le “buone pratiche” degli standard esteri.

La struttura dei PIV si compone in quattro parti:

 

 

PRIMA PARTE

Rete Concettuale di Base (Conceptual Framework)

Contiene i 23 principi cardine della teoria delle valutazioni

- Nei primi 4 punti vengono analizzate le caratteristiche del processo valutativo e l’approccio dell’esperto alle valutazioni

- dal punto 5 al punto 13 i principi volti a sottolineare l’importanza della base informativa, delle diverse configurazioni di valore e degli altri elementi significativi per il processo valutativo;

- nei successivi punti vengono esposte le metodologie valutative riconosciute dai PIV e le principali tecniche riguardanti la stima dei tassi, dei contratti derivati e dell’apprezzamento dell’inflazione.

 

SECONDA PARTE

L’attività dell’esperto

Si compone di 5 principi finalizzati a regolamentare la condotta professionale dell’esperto addetto alla valutazione.

L’esperto nel compiere la sua attività di valutazione deve assumere un obbligo di condotta professionale al meglio delle proprie capacità nei confronti del committente e degli utilizzatori finali della valutazione.

Sintetizzando, l’obbligo di “condotta professionale” è riconducibile alla comprovata competenza tecnica e professionale e nello specifico:

  1. capacità di identificare appropriatamente il problema valutativo;
  2. conoscenza ed esperienza per svolgere l’incarico con diligenza e competenza;
  3. conoscenza delle leggi, regolamenti, principi da utilizzare.

Si pone l’attenzione sulla necessità di un mandato/incarico professionale scritto contenente tutte le informazioni (oggetto, finalità requisiti, data, corrispettivi).

E si definiscono i dettami per l’Elaborato finale che deve essere una relazione di stima redatta in forma scritta completa delle indicazioni previste dal Principio II.4.2.

 

TERZA PARTE

Principi per specifiche attività

Metodologia per le valutazioni di azienda e rami d’azienda.

Vengono analizzati singolarmente i criteri riconosciuti dall’OIV-Organismo Italiano di Valutazione con le disposizioni relative alla valutazione di specifiche attività:

    1. patrimoniali;
    2. reddituali;
    3. che esplicitano la creazione di valore;
    4. finanziari;
    5. comparativi di mercato.

 

QUARTA PARTE

Applicazioni Particolari

Raccoglie i principi inerenti le procedure valutative in caso di operazioni straordinarie come per le acquisizioni, le cessioni, fusioni, scissioni, conferimenti, trasformazioni, aumenti di capitale, recesso.

 

* * *

 

Lo Studio Lorenzo Lelli in ottemperanza delle normativa vigente esegue perizie di valutazione aziendale ordinarie e straordinarie rispettando tutti i principii PIV approvati dalla legge, elaborando una valutazione comprensibile per l’azienda ma al contempo analitica, completa e adeguata agli standard europei.

La comprovata professionalità e competenza dello Studio Lorenzo Lelli è rintracciabile in primis nel curriculum del titolare, che esercita la professione da oltre 40 anni, oltre che in tutti i componenti dello Studio, che si adoperano sempre al meglio delle proprie capacità per offrire le migliori prestazioni professionali alla clientela, con particolare attenzione alla conoscenza e alla formazione continua.

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